Il mondo sulle spalle

La vita pesa? Si direbbe proprio di sì! Lo testimoniano le spalle contratte, i colli irrigiditi, le schiene dolenti che coinvolgono tutti: uomini, donne e perfino bambini. E non è solo colpa delle posizioni di lavoro non ergonomiche, delle borse che contengono qualsiasi cosa, degli zainetti stracarichi.  I ritmi di vita ci lasciano sempre meno respiro, la quantità e la varietà degli stress – fisici e psicologici, evidenti e nascosti - aumentano e comportano una fatica che, comunque, ci toglie serenità e salute.  Figli di un’epoca particolarmente subdola in cui ci illudiamo di essere liberi, solo perché scegliamo di fare senza dubbi quello che un sistema lobotomizzante ci induce a preferire, diamo per scontato che idee, abitudini e oggetti adottati dalla maggioranza, siano, proprio per questo, desiderabili. Così, contribuiamo a rendere più penoso il quotidiano cercando di adeguarci a modelli e ideologie di vita che storpiano corpo e psiche: ad esempio faticando per procurarci quello di cui non abbiamo bisogno e avvilendoci quando non possiamo ottenerlo. Il corpo, con tensioni e malesseri, ci avvisa che qualcosa non funziona, ma con una pilloletta (espediente funzionale soprattutto al mantenimento dello status quo), riusciamo a zittirlo per un po’. In fondo, anche questo è solo uno dei tanti paradossi dell’esistenza: più siamo carichi d’idee vuote, più aumentiamo il peso che portiamo sulle spalle.


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